La scoperta di Roma bizantina (1880-1910)

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Il mestiere dello storico dell'arte
18/05/2023
Museo di Roma

Conferenza in presenza e online nell'ambito di Roma Racconta… le professioni del patrimonio culturale.
Con Giovanni Gasbarri e Antonio Iacobini - Sapienza Università di Roma.

Nel contesto di un più ampio fenomeno internazionale di riscoperta della civiltà di Bisanzio, a cavallo tra Ottocento e Novecento il concetto di “Roma bizantina” era già divenuto familiare alla cerchia di studiosi interessati alle vicende della città in epoca altomedievale. Specialisti quali Ferdinand Gregorovius, Hartmann Grisar e Louis Duchesne avevano contribuito a fornire gli strumenti interpretativi essenziali per la comprensione di un periodo cruciale della storia dell’Urbe, che per almeno due secoli (dalla metà del VI fino all’VIII) aveva fatto parte dell’impero di Costantinopoli, accogliendo comunità monastiche di origine orientale e una lunga serie di pontefici ellenofoni.
Ancora agli albori del Novecento, tuttavia, la conoscenza della “Roma bizantina” era rimasta in buona misura limitata alle fonti e alla documentazione d’archivio: a causa delle ingentissime perdite e trasformazioni, i segni che la dominazione bizantina aveva impresso al tessuto monumentale della città restavano ancora difficilmente valutabili. La situazione era però destinata a cambiare drasticamente, soprattutto grazie alla concomitanza di alcuni fortunati ritrovamenti archeologici. Nel 1900, la scoperta dei resti delle antiche basiliche di San Saba sull’Aventino e di Santa Maria Antiqua al Foro Romano, con i loro preziosi cicli di pitture murali e le loro iscrizioni in greco, mise in discussione i paradigmi interpretativi che avevano fino ad allora caratterizzato le ricerche sull’arte e l’architettura della Roma altomedievale. Il vivace dibattito critico subito intercorso tra storici, archeologi e storici dell’arte fece riemergere il profilo di una città la cui cultura artistica rispecchiava l’identità multietnica e multilinguistica dei suoi abitanti e partecipava di tendenze e linguaggi diffusi a livello mediterraneo.

Giovanni Gasbarri è ricercatore in Storia dell’Arte Bizantina alla Sapienza. Le sue pubblicazioni spaziano dall’illustrazione libraria di epoca macedone agli oggetti in avorio, dall’arte della Sicilia normanna fino alla pittura murale di età gotica in Italia. Uno dei suoi principali campi d’interesse è lo studio dell’iconografia religiosa bizantina e delle sue trasformazioni in rapporto con la società: su questo tema è in preparazione una monografia incentrata sulla rappresentazione degli idoli pagani a Bisanzio. In parallelo, si è occupato di storia della storiografia artistica, storia del collezionismo e della falsificazione, orientalismo e ricezione di Bisanzio tra Ottocento e Novecento; su questi temi sono incentrate la monografia Riscoprire Bisanzio (2015) e la mostra Picturing a Lost Empire: An Italian Lens on Byzantine Art in Anatolia (Istanbul 2018), da lui co-curata.

Antonio Iacobini è professore ordinario di Storia dell’arte bizantina alla Sapienza. Si è occupato di architettura nel Mediterraneo, da Costantinopoli a Venezia, di porte bronzee, di pittura, mosaico e miniatura fra Oriente e Occidente e, più di recente, della nascita della storiografia sull’arte del Medioevo. Tra le sue pubblicazioni: Il Vangelo di Dionisio (1998), Visioni dipinte (2000), Il viaggio disegnato. Aubin-Louis Millin nell’Italia di Napoleone (2012), Fotografare Bisanzio (2022). Ha progettato e curato le mostre Fragmenta picta. Affreschi e mosaici staccati del Medioevo romano (Roma 1989) e Il Trionfo sul Tempo. Manoscritti illustrati dell’Accademia dei Lincei (Roma 2002) e ha organizzato convegni, tra cui Le porte del Paradiso. Arte e tecnologia bizantina tra Italia e Mediterraneo (2006), Medioevo ritrovato (2017), Incontri mediterranei (2019, 2023). È condirettore della rivista Arte Medievale e dirige la collana “Milion”. Ha condotto progetti in collaborazione con l’Institut national du patrimoine e la Bibliothèque nationale de France.

Informazioni

Place Museo di Roma
Opening hours

Giovedì 18 maggio 2023
ore 16.30

Information

Conferenza in modalità mista: in presenza e online
 
Modalità DI PARTECIPAZIONE IN PRESENZA:
La partecipazione alla conferenza è libera fino a esaurimento dei posti disponibili.
L’ingresso è gratuito ed è possibile solo dopo aver ricevuto da parte dell’accoglienza un bollino identificativo.
Si specifica che l’ingresso è gratuito solo nell’area prevista per la conferenza.
Le mostre allestite nel museo possono essere visitate previa esibizione di MIC Card o biglietto di ingresso secondo tariffazione vigente.
 
Modalità DI PARTECIPAZIONE ONLINE:
Per seguire gli incontri online è necessario compilare il modulo di prenotazione a cui si accede cliccando qui > https://bit.ly/403z6KG
 
Conclusa la procedura di iscrizione si riceveranno due diverse mail: la prima con la notifica dell'avvenuta iscrizione e la seconda contenente il link per accedere all'aula virtuale che sarà inviata il giorno stesso della conferenza dal seguente indirizzo mail scuole.museiincomune@zetema.it
Verranno accettate soltanto le prenotazioni effettuate entro le ore 14:00 del giorno stesso della conferenza.
Per chi desidera partecipare online SU PIATTAFORMA GOOGLE SUITE, si suggerisce di entrare con il browser Google Chrome.

Type
Meeting

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