Biglietto da visita
Roma, 27 novembre 2019
Tra le opere esposte nella mostra al primo piano del Museo di Roma, spicca il bassorilievo in gesso raffigurante Socrate che difende Alcibiade durante la battaglia di Potidea, estremamente interessante per il fatto di essere stato scelto da Canova come biglietto da visita in occasione della propria nomina a membro dell'Accademia di San Luca, nel 1800.
L'opera era già nello studio del Maestro, probabilmente realizzata attorno al 1797. Un biglietto da visita particolare, ma di grande impatto. La scelta di rappresentare Socrate, non più come eroe della tolleranza e libertà di pensiero, ma come una sorta di Gladiatore Borghese, costituisce sicuramente un passaggio fondamentale negli anni a cavallo fra Seicento e Settecento. Ancora una volta è la particolare soluzione formale che stupisce e rivela l'ammirazione che Canova nutriva per i capolavori antichi. Il gruppo di personaggi, che risalta sullo sfondo neutro, è dominato dalla figura di Socrate, protagonista, che si scaglia contro i nemici per salvare Alcibiade, il quale è trattenuto per la clamide da uno dei guerrieri che tenta di strattonarlo. La scena, che si compone di due gruppi opposti, ma è priva di un vero e proprio centro, è pervasa da grande dinamismo e carica patetica, particolarmente evidenti nell'opposizione fra i corpi che lottano e il corpo esanime del soldato a terra. Tutti questi accorgimenti tecnici così come la resa magistrale e la particolare scelta del tema, tratto dal Simposio di Platone, fanno di questo bassorilievo un emblematico esempio della creatività e inventiva di Antonio Canova, moderno e originale anche nella più stretta emulazione dell’Antico.