Ricordi di come eravamo
Roma, 16 gennaio 2019
Elisa P. ha portato le sue foto, per un giorno staccate dall’album di famiglia. Risalgono al 1952 e al 1957, lo si capisce dall’età della bambina ritratta nelle scene: lei.
“Mia madre, alla quale devo la raccolta delle memorie familiari, quando giocavamo con le fotografie, mi diceva: “Non dire come sono brutta in questa fotografia! … riguardala dopo dieci anni e dirai com’ero bella!”.
C’è sempre una velatura di malinconia quando si affronta il passato, specialmente quello più lontano, che ci vede bambini spensierati e amati.
Tante foto in B/N hanno accompagnato il racconto di Elisa, attraversando il tempo con un sorriso a tratti più marcato, talvolta più amaro, perché la vita non sempre è felicità e gioia.
Di fronte alle immagini in mostra, testimonianze visive di un benessere finalmente raggiunto dalle famiglie italiane, ritornano gli oggetti del desiderio comune, la Televisione su tutti: “La TV, enorme, fu sistemata in un angolo della stanza più grande della casa, detta il ‘camerone’, che veniva utilizzato per scopi ricreativi e sociali: riunioni di condominio ‘televisive’, feste per adulti e bambini, ma soprattutto proiezioni di film.
All’epoca non c’erano videocassette o dvd, ma grandi ‘pizze’ di pellicole a 16 mm. che venivano prese a noleggio per un tempo determinato; in quei giorni invitavamo amici e parenti di ogni età per visioni in anteprima di film (musicali, storici, d’avventura e d’amore) e cartoni animati (americani, ma non solo disneyani). Il cine-operatore era mio fratello, il quale aveva ricavato una cabina di proiezione nel bagno confinante con il camerone e attraverso un foro nella parete proiettava su un grande schermo che occupava l’intera parete opposta.”
Dall’album di Elisa si evince facilmente come l’arrivo dei nuovi elettrodomestici abbia ridisegnato i confini del nostro immaginario, perfino quelli fantasmagorici di una bambina:
“Nel 1952, quando avevo 5 anni, l’arrivo della TV mi suggerì un gioco nuovo: non più tazzine pentoline e fornellini, ma far finta (nella foto la TV è spenta) di far vedere la TV alla bambola seduta sul tavolino.”
Grazie Elisa P. del coraggio che hai dimostrato nel mettere in condivisione tanta parte del tuo passato intimo e segreto. Grazie alle tue foto che, assieme a quelle esposte in mostra, ci hanno saputo restituire i suoni e i profumi di una storia appena passata, tutta italiana.