La Samaritana al Pozzo

Viene esposto per la prima volta, dopo un delicato intervento di restauro durato oltre due mesi e realizzato grazie al finanziamento della Fondazione Paola Droghetti, l'affresco seicentesco de La Samaritana al Pozzo.
L'opera fu realizzata tra il 1654 e il 1661 da un artista ancora oggi ignoto e proviene dal refettorio del Monastero di Sant'Eufemia presso Sant'Urbano ai Pantani. Il monastero fu distrutto durante i lavori di sventramento dei Fori Imperiali in epoca fascista. Distaccato dalla parete che lo accoglieva poco prima che la chiesa venisse abbattuta, l'affresco è conservato dal 1933 al Museo di Roma Palazzo Braschi dove dal 7 luglio al 10 settembre 2006 sarà esposto al pubblico.
Il violento "strappo" subito dall'affresco aveva già notevolmente compromesso lo stato di conservazione dell'opera. Oggi, grazie all'attento e accurato recupero realizzato da Carla Tomasi, è stata riportata al suo originario aspetto l'opera d'arte che raffigura l'incontro tra Cristo e la donna di Samaria da lui ricondotta ad uno stile di vita più morigerato. La pertinenza del tema dell'affresco giustifica la sua collocazione all'interno del Monastero di Sant'Urbano, che aveva la funzione di accogliere quelle donne, allora dette "zitelle sperse", dal passato non irreprensibile.
Grazie agli stemmi araldici delle casate Pamphilj e Aldobrandini riportati sull'affresco, La Samaritana al Pozzo si fa risalire agli anni tra il 1654 e il 1661. In quel periodo infatti furono eseguiti interventi di restauro e di decorazione interna del complesso religioso promossi da Camillo Pamphilj, il "cardinale nepote" di Innocenzo X che aveva rinunciato alla porpora cardinalizia per sposare nel 1647 Olimpia Aldobrandini.
L'iniziativa è promossa dall'Assessorato Politiche Culturali - Sovraintendenza ai Beni Culturali. L'intervento di recupero della Samaritana, compiuto da Carla Tomasi, è stato curato da Maria Elisa Tittoni, Dirigente dei Musei d'Arte Medievale e Moderna della Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma con la collaborazione di Isabella Colucci. L'esposizione a Palazzo Braschi è stata organizzata da Simonetta Tozzi, Anita Margiotta e Isabella Colucci, in collaborazione con Zétema Progetto Cultura. Il restauro è stato realizzato grazie al finanziamento della Fondazione Paola Droghetti, che ha anche curato la pubblicazione Interventi d'arte sull'arte per permettere di approfondire le notizie riguardanti la storia dell'affresco e illustrare le varie fasi del restauro.
Information
9.00-19.00 la biglietteria chiude un'ora prima
La visita all'affresco è inclusa nel biglietto di ingresso al Museo di Roma
Biglietto integrato Mostra + Museo: intero ? 9.00; ridotto ? 5.50
tel. 06 82059127 tutti i giorni 9.00-19.30