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Cronache mondane - Salotti letterari
Maronna ‘e grazie, so’ stracco acciso a furia di balli, ché ormai sono giorni che il Conte non nzerra l’uocchie e io con lui. Ci vorrebbe proprio ‘na bella tazzulella ‘e café!
Mi direte: guaglio’, arippuosate de juorno! Eh, pare facile! Il conte si alza che già tiene la frenesia: “Ciro, réveille-toi! Allez!” E quando vuole la carrozza pronta? Primm’ ‘e mo. Tutto il giorno in giro: la mattina a passeggio o per affari, il pomeriggio per i salotti letterari delle nobildonne romane. Oramai sia l’aristocrazia “nera”, che teneva il lutto per il papa spodestato, sia quella “bianca”, più aperta al nuovo corso degli eventi e all’avvento di casa Savoia, hanno riaperto i portoni dei loro palazzi e si contendono la clientela. Gegè, che tiene il genio diplomatico, passa con nonchalance da un salotto all’altro, a far conversazione e ad ammirare le belle dame - “bianche” o “nere”, poco importa, che l’Italia è fatta e mo’ tocca fare gl’Italiani. Oppure, se avverte la sete di colloqui più elevati, Vossignoria si reca al caffè, a ragionare d’arte e di poesia con i suoi amici artisti e letterati.
Seguiteci! Blog Musei in Comune Roma
Maggiori informazioni sulla mostra "Roma. Nascita di una capitale 1870-1915"
Maronna ‘e grazie, so’ stracco acciso a furia di balli, ché ormai sono giorni che il Conte non nzerra l’uocchie e io con lui. Ci vorrebbe proprio ‘na bella tazzulella ‘e café!
Mi direte: guaglio’, arippuosate de juorno! Eh, pare facile! Il conte si alza che già tiene la frenesia: “Ciro, réveille-toi! Allez!” E quando vuole la carrozza pronta? Primm’ ‘e mo. Tutto il giorno in giro: la mattina a passeggio o per affari, il pomeriggio per i salotti letterari delle nobildonne romane. Oramai sia l’aristocrazia “nera”, che teneva il lutto per il papa spodestato, sia quella “bianca”, più aperta al nuovo corso degli eventi e all’avvento di casa Savoia, hanno riaperto i portoni dei loro palazzi e si contendono la clientela. Gegè, che tiene il genio diplomatico, passa con nonchalance da un salotto all’altro, a far conversazione e ad ammirare le belle dame - “bianche” o “nere”, poco importa, che l’Italia è fatta e mo’ tocca fare gl’Italiani. Oppure, se avverte la sete di colloqui più elevati, Vossignoria si reca al caffè, a ragionare d’arte e di poesia con i suoi amici artisti e letterati.
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