Dipinti XIX e XX sec.

Nel Museo di Roma sono conservati circa 1700 dipinti realizzati da autori italiani o stranieri operanti a Roma tra il XIX e il XX secolo.
Relativamente all'Ottocento il Museo possiede una ricca collezione di opere che rappresentano le correnti figurative più importanti; è ampiamente documentata, inoltre, l'intensa ripresa e il rinnovamento della decorazione religiosa e profana, testimoniata da un cospicuo fondo di bozzetti, grandi cartoni e disegni, ricollegabile a molte opere conservate anche nella sezione del Gabinetto Comunale delle Stampe, di autori come Vincenzo Camuccini, Francesco Podesti, Pietro Gagliardi, Luigi Cochetti, Guglielmo De Sanctis, Cesare Mariani, fino alla produzione di Giulio Bargellini, autore negli anni Venti e Trenta del Novecento di decorazioni ufficiali commissionate dal governo fascista per la sede della Banca d'Italia a Piazza del Parlamento, per il palazzo di Grazia e Giustizia in Via Arenula e per l'Istituto Nazionale delle Assicurazioni.
Numerosi sono i ritratti ottocenteschi eseguiti da Pietro Gagliardi, Giuseppe De Sanctis, Cesare Mariani e Francesco Gaj, di cui il Museo conserva il Ritratto di gruppo della famiglia Brancaccio nel giardino del palazzo di Via Merulana.
I pontificati dei papi dell'Ottocento sono illustrati da numerosi dipinti a olio e tempere di Vincenzo Pacetti, Ferdinando Cavalleri, Vincenzo Marchi, Pio Joris, Vittorio Tironi ed altri autori.
Un grande ritratto di Vittorio Emanuele III allude ai risultati del plebiscito del 1866 in seguito al quale le Marche e l'Umbria decisero l'annessione al Regno d'Italia, mentre un dipinto di Archimede Tranzi celebra la Presa di Porta Pia il 20 settembre 1870.
Il Museo conserva numerose vedute di Roma e dintorni di autori italiani e stranieri come Franz Ludwig Catel, Franz Knebel, Arthur John Strutt, Edwar Lear, John Ruskin, Giovanni Battista Bassi, Ippolito Caffi, Pio Joris, Onorato Carlandi.
Una serie di artisti minori, vicini all'esperienza della scuola romana, come Odoardo Ferretti, Orazio Amato o Pietro Barrera, negli anni Trenta del Novecento documentano capillarmente gli sventramenti operati nella città. Un settore particolare riguarda l'opera di Bartolomeo Pinelli e del figlio Achille del quale il Museo e il Gabinetto Comunale delle Stampe conservano la raccolta di opere più completa, comprendente due rari dipinti a olio, numerosi disegni mitologici, gli acquerelli raffiguranti scene di vita popolare romana e numerose terracotte con figure di popolani, maschere del carnevale e briganti.