Presentazione del libro di Antonio Geremicca "Agnolo Bronzino. La dotta penna al pennel dotto pari"

Agnolo Bronzino non fu solo un pittore di primo piano della Firenze di Cosimo I de’ Medici, ma anche un fine scrittore. Il libro di Geremicca ne ripercorre la produzione poetica, seguendone gli sviluppi e indagandone le ragioni, al fine di ricostruire i rapporti intrattenuti con Benedetto Varchi, Antonfrancesco Grazzini e i letterati dell’Accademia Fiorentina.
Giovedì 19 dicembre ore 17,00 il Museo di Roma di Palazzo Braschi ospiterà la presentazione del libro di Antonio Geremicca Agnolo Bronzino. «La dotta penna al pennel dotto pari», [Collana monografica di Horti Hesperidum], Roma, UniversItalia, 2013.
All’evento, introdotto da Pier Luigi Mattera, direttore del Museo di Roma, interverranno Simonetta Prosperi Valenti Rodinò (Università di Roma “Tor Vergata”, Claudia Chiummo e Patrizia Tosini (Università di Cassino). Saranno presenti l’autore, l’editore Manuel Onorati (UniversItalia editrice) e Carmelo Occhipinti (Università di Roma “Tor Vergata”), ideatore e direttore responsabile della collana.
Agnolo Bronzino (1503-1572) non fu solo un pittore di primo piano della Firenze di Cosimo I de’ Medici, ma anche un fine scrittore. Il libro di Geremicca ne ripercorre la produzione poetica, seguendone gli sviluppi e indagandone le ragioni, al fine di ricostruire i significativi rapporti intrattenuti dall’artista con Benedetto Varchi, Antonfrancesco Grazzini e i letterati dell’Accademia Fiorentina. Tale ambiente erudito di certo ispirò il pittore nell’elaborazione di quel modello di ritrattistica “intellettuale” che gli è proprio, e che è mirabilmente incarnato dalle effigi dei giovani Lorenzo Lenzi e Ugolino Martelli, ancora della poetessa Laura Battiferri.