L'utopia della visione

Nelle sale del Museo di Roma sono esposti circa 100 fotomontaggi di artisti russi quali Aleksandr Rod?enko, Varvara Stepanova, El Lissitsky, provenienti dalla Casa della Fotografia di Mosca, dal Museo Statale del Cinema di Mosca, dall’Archivio Nazionale della storia sociale e politica di Russia e dall’Archivio Statale della letteratura e arte di Russia, oltre che da collezioni private russe.
Il fotomontaggio fotografico nella Russia immediatamente post-rivoluzionaria, influenzato dalla pittura cubista e dalla tecnica del collage, fu considerato innanzi tutto come un modulo artistico decisamente sperimentale, vicino alla pittura costruttivista ed allo strutturalismo, prima di essere riconosciuto come un efficace mezzo di diffusione e propaganda dell’ideologia sovietica. Mediante questa tecnica che, utilizzando la fotografia come base per la creazione delle immagini, aveva una forza rappresentativa immediatamente accessibile, furono fatti circolare e resi chiaramente percepibili alla vasta e variegata popolazione che componeva lo sconfinato ex impero russo i nuovi ideali rivoluzionari. Copertine di riviste, giornali, manifesti e locandine teatrali, attraverso l’unione fra immagini fotografiche e slogan politici, propagarono avvenimenti come le parate del Primo Maggio, le campagne militari dell’Armata Rossa, la costruzione delle grandi opere architettoniche e la nascita dell’industrializzazione, creando un linguaggio unitario dal punto di vista politico, culturale ed artistico.
Catalogo: Il catalogo, pubblicato da Gangemi Editore, contiene le riproduzioni delle fotografie esposte e testi di Serguei Bourassovskii e Alexandre Lavrentiev.
Informazioni
La mostra è inserita nell'ambito delle iniziative legate alla terza edizione di di FotoGrafia Festival Internazionale di Roma.