Libri antichi
Il fondo di libri antichi del Museo di Roma è costituito da circa mille volumi che offrono un quadro significativo della produzione editoriale di argomento romano nei secoli dal XVI al XIX. I volumi riguardano la topografia, la storia, l'arte, la letteratura, il costume a Roma: si conservano guide e storie della città, pubblicazioni concernenti le antichità romane e studi di antiquaria, trattati d'arte e di architettura.
La raccolta testimonia inoltre la storia dei profondi mutamenti intervenuti, a partire dalla metà del Cinquecento, nella visione dell'antico, di cui Roma da sempre rappresenta il simbolo stesso. Particolarmente significativi, in questo senso, sono la prima edizione dell'"Antiquae Romae topographia" (1534), le guide di Roma di Andrea Fulvio e Bernardo Gamucci, lo "Speculum Romanae Magnificentiae" (1575) di A. Lafrey.
Il primo nucleo della raccolta libraria risale alla creazione del Museo nel 1930 e si è ampliato con l'acquisizione del fondo appartenente a Antonio Muñoz (1961) e grazie alla donazione della Contessa Pecci Blunt (1972).
Nel 1990 è stata acquistata presso la Casa d'aste Christie's di Londra una parte (107 volumi) della preziosa collezione di libri antichi appartenuti al bibliofilo e collezionista Franklin H. Kissner (1909-1988). Tra i volumi acquisiti dal Museo di Roma in questa occasione si segnalano gli scritti cinquecenteschi di Andrea Fulvio e Flavio Biondo, le opere di Giovan Pietro Bellori - fra le quali l'Admiranda Romanorum Antiquitatum del 1693 - e i testi settecenteschi di Giovanni Stefano Granara, Filippo Titi e Ridolfino Venuti.