Eva & Franco Mattes

Mostra del duo artistico Eva & Franco Mattes (Brescia 1976) nell’ambito di QUOTIDIANA al Museo di Roma a Palazzo Braschi dal 20 gennaio al 12 marzo 2023 per la sezione PAESAGGIO.

Eva&Franco Mattes

La mostra di Eva & Franco Mattes trae origine da una riflessione di Nadim Samman, curatore al KW Institute for Contemporary Art di Berlino, che affronta criticamente alcuni aspetti della ricerca del duo artistico, una delle più interessanti del XXI secolo secondo il curatore. Il duo bresciano, infatti, è stato tra i primi a interrogarsi sulle implicazioni dell’iperconnessione e sulle tensioni generate dall’interferenza tra le dimensioni online e offline.
Le videoinstallazioni esposte, appartenenti alla serie The Bots (2020), sono realizzate a partire da un ciclo di interviste rivolte ai moderatori dei contenuti sul web di importanti social media: questo lavoro, infatti, non è stato completamente automatizzato, e tutt’oggi si affida alla mediazione dell’arbitrio umano. Un gruppo di attori è chiamato a leggere queste interviste mentre simula la registrazione di un make-up tutorial, espediente spesso utilizzato sul web per aggirare la censura di contenuti altrimenti non trasmissibili. Consigli random sul trucco ritmano e inframmezzano il flusso di un discorso che affronta i temi dell’abuso e della violenza online. I video sono proiettati sul retro delle stesse scrivanie utilizzate nell’ufficio dei moderatori di Facebook, a Berlino.

La mostra è realizzata con il supporto dell’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo.

Eva & Franco Mattes (Brescia 1976, vivono e lavorano a New York), inizialmente noti come 0100101110101101.org, hanno mantenuto per molti anni il loro nome segreto cambiando di volta in volta identità. Rappresentanti di punta della net art, i loro progetti nascono da un’abile capacità manipolatoria dei media che permette loro di alterare videogiochi, siti web, film e pubblicità. Creano ‘falsi’ così verosimili da ingannare tutti, dal pubblico alla stampa, dai curatori ai collezionisti, con il fine di denunciare i paradossi della nostra società e delle sue mistificazioni. Clamorose le beffe mediatiche del 1999 – in cui crearono Darko Maver, artista così credibile da trovare spazio alla Biennale di Venezia – e del 2000, con Vaticano.org, copia quasi esatta del sito web della Santa Sede. Altri progetti famosi: Second life (Portraits, 2006-07; Synthetic Performances, 2009), Cat (2010), Plan C (2010), Rot (2011). Vincitori del premio New York 2006, le loro opere hanno trovato spazio in numerose esposizioni e nei più prestigiosi musei e gallerie di tutto il mondo.