Disegni
La collezione di disegni conservata al Gabinetto Comunale delle Stampe per i secoli XVI e XVII comprende opere rilevanti fra cui un disegno attribuito a Polidoro da Caravaggio e un cartone del Domenichino raffigurante "Salomone e Betsabea", preparatorio per gli affreschi della chiesa di San Silvestro al Quirinale.
Più ampia ed omogenea è la produzione relativa al Settecento e all'Ottocento. Un nucleo fra i più ricchi ed interessanti è quello deii disegni di architettura settecenteschi nel quale, oltre ad essere presenti fogli di architetti di rilievo quali Filippo Juvarra, Nicola Salvi e Luigi Vanvitelli, sono conservate anche opere di artisti meno noti che riguardano l'architettura minore del secolo, dal carattere essenzialmente borghese.
Del periodo neoclassico sono presenti opere di Giuseppe Camporese, Raffaele Stern e Giuseppe Valadier: progetti architettonici dell'epoca del governo francese e disegni di ornato fra i quali i preziosi bozzetti per centro-tavola dell'orafo Luigi Valadier.
Per quanto riguarda l'Ottocento, è ben documentata sia la produzione grafica di Bartolomeo Pinelli, disegni preparatori per le sue incisioni sui costumi romani e opere di soggetto mitologico, che quella del figlio Achille Pinelli, del quale si conserva una piacevole raccolta di acquerelli raffiguranti le chiese romane.
Un fondo di grande interesse e di notevole estensione - comprendendo opere che dal Cinquecento arrivano fino al Novecento - è quello donato al Museo nel 1971 dalla contessa Laetitia Pecci Blunt (1885-1971). Il fondo contiene opere da lei collezionate a partire dagli anni Trenta, sia con acquisti oculati che attraverso la commiittenza a giovani artisti dell'epoca: la raccolta venne denominata "Roma Sparita" avendo il proposito di conservare la memoria dei luoghi e dei costumi romani destinati a scomparire a causa delle grandi trasformazioni urbanistiche.