Per divertimento dei Curiosi. Storia del labirinto nelle ville romane
Incontro in presenza e online a cura di Fabio Colonnese e Alessandro Cremona nell'ambito di Roma racconta... Educare alle mostre educare alla città.
I labirinti che, a partire dal Cinquecento, invadono i giardini di tutta Europa costituiscono un fenomeno culturale imponente che nasconde condizioni e obiettivi assai diversi. Quelli costruiti nei giardini delle ville di Roma e del suo territorio già dalla fine del Quattrocento trovano un terreno fertile nel rito apotropaico e iniziatico del Troiae Lusus ma anche nei labirinti pavimentali in mosaico delle domus e di quelli ecclesiali medioevali, rappresentazioni dello chemin de Jerusalem. Calati nel contesto di ricchi programmi simbolici e iconografici e associati a elementi architettonici come obelischi, colonne e fontane, i labirinti di verzura diventano non solo un evidente richiamo all’antichità, ai miti tramandati da Ovidio e all’abilità di Dedalo ma anche supporti allegorici per riferimenti cristologici o ai rischi della vita mondana, divenendo infine luoghi di svago, meraviglia e giochi amorosi. Nel corso di quattro secoli, resoconti, incisioni e affreschi ne testimoniano l’effimera esistenza o soltanto il progetto nei luoghi più significativi della capitale, da Villa Medici a Villa Ludovisi, da Villa Altieri al Quirinale, dalle vigne di Porta Portese all’Orto Agronomico di Villa Pamphilj, da Tivoli a Bagnaia e Castel Gandolfo, senza dimenticare i progetti napoleonici per il Flaminio.
Un caso emblematico è quello di Villa Mattei al Celio, che può essere considerata a pieno titolo una summa delle tipologie di labirinto che stringono una relazione complessa con l’architettura e l’antichità, nell’ambito di complessi programmi simbolici e narrativi. Dal primo labirinto vegetale di forma ellittica, impiantato durante i lavori di sistemazione del giardino voluti da Ciriaco Mattei: attestato già a partire dal 1608 verrà mantenuto fino agli anni Quaranta del secolo e assurgerà a modello regolativo per altri giardini europei. Un secondo labirinto a rara pianta triangolare è attestato in un’incisione di Giovanni Battista Falda (ca. 1683), nel giardino “nuovo”, ampliamento voluto da Girolamo Mattei a partire dalla metà del secolo. Già descritto come in preda all’incuria nei primi anni del Settecento, sparì probabilmente nei decenni successivi, sostituito da un ultimo piccolo “laberinto” circolare, commisurato alle residue fortune della famiglia Mattei che nel 1802 imposero l’alienazione della Villa.
Fabio Colonnese è architetto, dottore di ricerca in Disegno e rilievo del patrimonio architettonico presso la Sapienza Università di Roma, e assegnista di ricerca. La sua tesi sul labirinto e le sue molteplici relazioni con l'arte, l'architettura e la città è stata pubblicata in Il Labirinto e l'Architetto (2006) mentre le sue ricerche sul movimento in architettura si trovano in Movimento Percorso Rappresentazione (2012). Insegna Disegno dell’Architettura alle facoltà di Architettura e di Ingegneria Civile e ha partecipato a importanti campagne di rilievo in Italia e Turchia. Negli ultimi anni, i suoi articoli si sono concentrati sui dispositivi illusori prospettici nell'architettura barocca, la ricostruzione digitale di architetture letterarie e la modellazione tridimensionale.
Alessandro Cremona, storico dell’arte presso la Sovrintendenza Capitolina, si occupa da tempo della gestione e della valorizzazione di importanti giardini pubblici romani, tra cui le passeggiate del Pincio e del Gianicolo e Villa Mattei-Celimontana. Su questi complessi, e più in generale sulla storia dei giardini monumentali di Roma e della rappresentazione artistica del paesaggio urbano di Roma e della Campagna romana, ha pubblicato numerosi studi e ricerche e ha partecipato a diversi convegni e incontri internazionali, tenendo lezioni e seminari presso diverse Università. È co-curatore della collana di studi sugli architetti del Comune di Roma Romarchitettonica e membro del comitato scientifico della collana Carte Scoperte dell’Archivio Storico Capitolino.
Informazioni
Martedì 3 maggio 2022
ore 16.30
Incontro gratuito e entrata gratuita solo nell’area prevista per l’incontro.
Il Museo di Roma può essere visitato con biglietto di ingresso secondo tariffazione vigente.
L’ingresso alla conferenza è possibile previa presentazione di un TITOLO DI ACCESSO da esibire all’entrata dove viene consegnato un bollino per l’ingresso al Museo.
TITOLI DI ACCESSO validi:
Locandina
Roma racconta. Programma maggio - giugno 2022
Ricevuta di prenotazione effettuata allo 060608.
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Info e prenotazioni allo 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
IN PRESENZA la prenotazione è consigliata fino ad esaurimento posti disponibili.
PER PARTECIPARE ONLINE la prenotazione è obbligatoria.
A conferma della prenotazione verrà inviata una mail con il link di accesso.
Per chi desidera partecipare on line SU PIATTAFORMA GOOGLE SUITE si suggerisce di entrare con il browser Google Chrome.
Qualora si partecipi online e si desideri ricevere l’attestazione ai fini del riconoscimento dei CFU e per l’aggiornamento docenti è necessario entrare nell’aula virtuale presentandosi con il proprio nome e cognome completo. A conclusione dell’appuntamento l’attestato può essere richiesto all’indirizzo info_didatticasovraintendenza@comune.roma.it indicando i propri dati anagrafici e i riferimenti del corso di studi intrapreso.
Senza queste informazioni non sarà possibile rilasciare gli attestati.
CREDITI FORMATIVI
PER DOCENTI DI SCUOLA
Il programma è valido per la formazione e l’aggiornamento del personale della scuola sulla piattaforma S.O.F.I.A. del MIUR.
Le iniziative formative saranno attivate nel Catalogo della piattaforma (soggetto erogatore dell’iniziativa: Sovraintendenza Capitolina ai Beni Culturali).
É previsto il rilascio di un attestato di partecipazione valido per la formazione e l’aggiornamento docenti
PER STUDENTI UNIVERSITARI
- SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
La partecipazione a 5 incontri, attestata, dà diritto al riconoscimento di 2 CFU agli studenti dei Corsi di: Studi storico-artistici (triennale); Storia dell’arte (magistrale).
La partecipazione a 5 incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di Scienze Storiche (Medioevo - Età Moderna - Età contemporanea/magistrale) al riconoscimento di 2 CFU previa presentazione ai docenti di una relazione di 2-3 cartelle per ciascun incontro.
La partecipazione a 3/6/9/ecc. incontri, attestata, con relazione dà diritto al riconoscimento di 2/4/6/ ecc. CFU agli studenti dei Corsi di: Letteratura, Musica e Spettacolo (triennale); Lettere Moderne (triennale).
La partecipazione a 6/12/18 incontri, attestata, con tesina dà diritto al riconoscimento di 2/4/6 CFU agli studenti del Corso di Filologia Moderna (magistrale).
- UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA
La partecipazione a 9 incontri, attestata, dà diritto agli studenti del Corso triennale in Beni Culturali (Archeologici, Artistici, Musicali e dello Spettacolo) al riconoscimento di 3 CFU.
Gli studenti possono partecipare anche soltanto a 3 o 6 incontri con il riconoscimento rispettivamente di 1 o 2 CFU.
- UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE
La partecipazione a 6 incontri, attestata, dà diritto al riconoscimento di 2 CFU agli studenti dei Corsi di: Scienze dell'Architettura (triennale); Architettura-Progettazione architettonica (magistrale); Architettura-Progettazione urbana (magistrale); Architettura-Restauro (magistrale).
- ACCADEMIA DI BELLE ARTI
La partecipazione ad 8 incontri, attestata, dà diritto agli studenti al riconoscimento di 2 CFU.