Progettare il verde pubblico

Roma, 23 maggio 2018

La mostra Raffaele de Vico (1881-1969). Architetto e paesaggista appena inaugurata al Museo di Roma vuole essere un tributo a uno dei suoi maggiori architetti e paesaggisti del Novecento, Raffaele de Vico (1881-1969) di cui viene ripercorsa l’attività nell’Amministrazione comunale, espressamente nel settore del verde pubblico romano.

020_675x350 Raffaele de Vico in cantiere durante la costruzione del serbatoio dacqua a Villa Borghese

Vengono presentate quasi 100 opere fra disegni, progetti, fotografie e documenti, di cui alcuni mai esposti prima e/o non esposti da lungo tempo, provenienti dalle collezioni capitoline (Museo di Roma Palazzo Braschi, Galleria d’Arte Moderna e Museo Canonica) e dagli archivi capitolini, con particolare riferimento all’Archivio Storico Capitolino a cui l’anno scorso è stato donato dagli eredi l’archivio personale di Raffaele de Vico.

I progetti e le realizzazioni, che illustrano le qualità ma anche la varietà professionale e la competenza operativa di Raffaele de Vico, sono messi a confronto con documenti visivi dell’epoca: in particolare con i quadri di Carlo Montani (1868-1936), che illustrano con grande dovizia di particolari molti dei giardini romani dei quali Raffaele de Vico andava curando la sistemazione durante gli anni del Governatorato, attestando l’evoluzione del verde a Roma tra gli anni Venti e Trenta del Novecento.

La mostra si muove seguendo un tracciato storicizzato, con il preciso obiettivo di immergere le opere e i progetti di de Vico nel contesto di trasformazione - anche sociale - della città nella prima metà del Novecento, facendo emergere in primo piano alcuni suoi luoghi ancora presenti nell’attuale paesaggio urbano.

Un tema di grande attualità, quello del verde pubblico, ancor più sentito in una città che ha ereditato dalla propria storia grandi spazi di natura, tuttora scelti dai romani come meta privilegiata per il tempo libero.